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guida ai test universitari
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In Italia non esiste una continuità obbligatoria tra l’indirizzo di studi scelto nella scuola secondaria
di secondo grado e quello scelto nell’università. A ogni corso di laurea, infatti, si iscrivono persone
provenienti da diversi tipi di istituti superiori, tradizionali o sperimentali, per cui non si può determi-
nare in modo uniforme quali programmi siano stati svolti. Questo crea
disparità tra i vari studenti
iscritti a un corso di studi
e voti di maturità ottenuti in aree geografiche e indirizzi scolastici diver-
si non sono di fatto confrontabili tra loro.
Di conseguenza, un numero non trascurabile di studenti universitari incontra serie difficoltà a
seguire con profitto i corsi, e la causa è da ricercare nella mancanza di
conoscenze prelimina-
ri
sufficientemente ampia, consolidata e adeguata. Per questa ragione, l’università prevede una
verifica preventiva
e successivi corsi di recupero per permettere a tutti di integrare le loro cono-
scenze e raggiungere i cosiddetti
requisiti minimi
.
Pertanto, ottemperando agli obblighi di legge (art. 6 della legge di riforma degli ordinamenti
universitari D.M. 509/99) per ogni
corso di laurea triennale anche non a numero chiuso
i re-
golamenti didattici definiscono i requisiti richiesti e ne determinano, ove necessario, le modalità
di verifica, spesso una
prova a quiz a scelta multipla
(nota anche come TARM, ovvero Test di
Accertamento dei Requisiti minimi o anche Prova di ingresso per la verifica delle conoscenze)
per saggiare appunto quelle
conoscenze preliminari indispensabili
, chiamati Saperi minimi (o
anche Requisiti minimi) che dovrebbero essere già stati acquisiti dagli studenti nella scuola se-
condaria superiore.
Il
test è obbligatorio
, ma non selettivo e verifica il possesso di tali conoscenze per tutti gli
studenti neoimmatricolati. Chi non sostiene il test non può presentarsi agli esami e qualora l’esito
della prova sostenuta non fosse positivo vengono indicati agli studenti specifici
obblighi formativi
aggiuntivi
(debiti formativi), consistenti in precorsi e/o attività tutoriali, a seconda del corso di lau-
rea, da soddisfare nel primo anno. Non è, quindi, un test inteso come forma di selezione attitudi-
nale e non è nemmeno da confondere con gli obiettivi formativi dell’istruzione secondaria, verifica
semplicemente il possesso degli strumenti e dei linguaggi usati negli insegnamenti delle materie
di base in tutti i corsi di laurea e di un ridotto numero di nozioni specifiche per ciascun indirizzo.
È importante sottolineare anche che i requisiti minimi non si devono confondere con gli obiettivi
formativi dell’istruzione secondaria e neppure con le capacità più generali realmente determinanti
nel successo degli studi universitari e nelle successive professioni.
Riportiamo di seguito alcuni esempi di
Test per i Saperi minimi
(uno specifico per le lauree
triennali umanistiche quali, Lettere, Filosofia, Beni culturali, Archeologia e così via) e un test per
coloro che intendono iscriversi a un corso di laurea triennale dell’area scientifica, come Scienze
matematiche, Chimica, Fisica, Scienze geologiche ecc.
I test di verifica
delle conoscenze iniziali
GUIDA TEST_2013.indb 72
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